< Pagina:The Oxford book of Italian verse.djvu
Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta.

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|The Oxford book of Italian verse.djvu{{padleft:171|3|0]]

ANDREA DEL BASSO

105 Sec. xv

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|The Oxford book of Italian verse.djvu{{padleft:171|3|0]]

R
ESSURGA da la Tumba avara, et lorda,

La putrida toa salma, o Donna cruda,
  Or che di spirto nuda,
  E cieca, e muta, e sorda,
  5Ai vermi dai pastura;
  E da la prima altura
  Da fiera morte scossa
  Fai tuo lecto una fossa.
  Nocte, continua nocte,
  10Te devora, et inghiocte,
  E la puzza te smembra
  Le sì pastose membra,
  E te stai sicta sicta per despecto,
  Come animal immondo al laccio strecto.
  15Vedrai se ognun de te metrà paura,
  Et fuggirà come Garzon la sera
  Da l’ombra lunga, et nera,
  Che striscia per le mura:
  Vedrai se a la tua vose
  20Cedran l’alme piatose,
  Vedrai se al tuo invitare
  Alcun vorrà cascare;
  Vedrai se seguiranti
  Le turbe de gli Amanti,
  25E se il dì porterai
  Per dove passerai,
  O pur se spargerai tenebre, e lezzo,
  Tal che a te stessa verrai in disprezzo.
  E tornerai dentro all’immonde bolge,
  30Per minor pena della toa baldanza.
  La toa disonoranza


171

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|The Oxford book of Italian verse.djvu{{padleft:171|3|0]]

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.