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LODOVICO ARIOSTO

151 Sonetto
1474-†1533

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M
ADONNA, siete bella, e bella tanto,

Ch’io non veggio di voi cosa più bella;
  Miri la fronte, o l’una o l’altra stella
  4Che mi scorgon la via con lume santo;
  Miri la bocca, a cui sola do vanto,
  Che dolce ha ’l riso, e dolce ha la favella;
  E l’aureo crine, ond’Amor fece quella
  8Rete che mi fu tesa d’ogni canto;
  O di terso alabastro il collo e ’l seno,
  O braccio, o mano e quanto finalmente
  11Di voi si mira, e quanto se ne crede;
  Tutto è mirabil certo: nondimeno
  Non starò ch’io non dica arditamente
  14Che più mirabil molto è la mia fede.


Canzoni

152 i

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A
MOR, da che ti piace

Che la mia lingua parle
  De la sola beltà del mio bel sole:
  Questo a me non dispiace,
  5Pur che tu voglia darle
  A tant’alto soggetto alte parole,
  Che accompagnate o sole
  Possano andar volando
  Per bocca de le genti:
  10E con soavi accenti
  Mille belle virtù di lei narrando,
  Faccian per ogni core
  Nascer qualche desio di farle onore.
  Sai ben che non poss’io
  15Parlarne per me stesso,

212

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