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ANTON FRANCESCO GRAZZINI

185 (A Benedetto Varchi)

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C
ON meraviglia e con gran divozione

Era la vostra commèdia aspettata;
  Ma poi ch’ell’è da Terenzio copiata,
  Son cadute le braccia alle persone.
  5Così sendo in concetto di lione,
  Poi riuscendo topo alla giornata,
  Di voi si ride e dice la brigata:
  ‘ Infine il Varchi non ha invenzione:
  E in questa parte ha somigliato il Gello,
  10Che fece anch’egli una commedia nuova
  Ch’avea prima composto il Machiavello.’
  O Varchi, o Varchi, io vo’ darvi una nuova,
  Anzi un ricordo proprio da fratello:
  Disponetevi a far più degna prova;
  15E dove altrui più giova,
  Attendete a tradurre e comentare,
  O fateci Aristotele vulgare.


186

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G
IOTTO fu il primo che alla dipintura,

Già lungo tempo morta, desse vita,
  E Donatello messe la scultura
  Nel suo dritto sentier, ch’era smarrita:
  5Così l’architettura,
  Storpiata e guasta alle man de’ Tedeschi,
  Anzi quasi basita,
  Da Pippo Brunelleschi,
  Solenne architettor, fu messa in vita,
  10Onde gloria infinita
  Meritar quelli tre spirti divini,


245

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