< Pagina:The Oxford book of Italian verse.djvu
Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta.

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|The Oxford book of Italian verse.djvu{{padleft:281|3|0]]

GABRIELLO CHIABRERA

222 Odi
i

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|The Oxford book of Italian verse.djvu{{padleft:281|3|0]]

B
ELLE rose porporine,

Che tra spine
  Sull’aurora non aprite;
  Ma, ministre degli Amori,
  5Bei tesori
  Di bei denti custodite;
  Dite, rose prezïose,
  Amorose;
  Dite, ond’è, che s’io m’affiso
  10Nel bel guardo vivo ardente
  Voi repente
  Disciogliete un bel sorriso?
  E ciò forse per aita
  Di mia vita,
  15Che non regge alle vostr’ire?
  O pur è perchè voi siete
  Tutte liete,
  Me mirando in sul morire?
  Belle rose, o feritate,
  20O pietate
  Del sì far la cagion sia,
  Io vo’ dire in nuovi modi
  Vostre lodi;
  Ma ridete tuttavia.
  25Se bel rio, se bell’auretta
  Tra l’erbetta
  Sul mattin mormorando erra;
  Se di fiori un praticello
  Si fa bello;
  30Noi diciam: ‘ Ride la terra.’


281

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|The Oxford book of Italian verse.djvu{{padleft:281|3|0]]

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.