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GABRIELLO CHIABRERA

  Quando avvien che un zefiretto
  Per diletto
  Bagni il piè nell’onde chiare,
  Sicchè l’acqua in sull’arena
  35Scherzi appena;
  Noi diciam che ride il mare.
  Se giammai tra fior vermigli,
  Se tra gigli
  Veste l’Alba un aureo velo,
  40E su rote di zaffiro
  Move in giro;
  Noi diciam che ride il cielo.
  Ben è ver, quando è giocondo
  Ride il mondo,
  45Ride il ciel quando è gioioso:
  Ben è ver; ma non san poi
  Come voi
  Fare un riso grazïoso.


223 ii

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A
PERTAMENTE dice la gente:

‘ L’alto pregio di questa alfin sen va;
  Sua gran beltade per troppo etade,
  4Quasi Febo nel mar, tosto cadrà!
  I vaghi fiori, i bei colori
  Di che la guancia un tempo almo fiorì,
  Impalliditi sono, e smarriti
  8Come rosa di maggio a mezzo il dì!
  Sotto sue ciglia, oh meraviglia!
  II bel foco d’amor non arde più,
  Sol vi si scorge lume, che porge
  12Segno del grande ardor ch’ivi gia fu.’

282

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