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GABRIELLO CHIABRERA

  In tal maniera, mattina e sera,
  Donna sento parlar dovunque io vo,
  Nè m’ entra in core per cìo dolore:
  16Cosa mortale, eterna esser non può.
  Ma m’empie il petto dolce diletto,
  Che mentre fiamma da’ vostri occhi uscì
  Così s’accese ogni uom cortese
  20Ch’ai rai del vostro volto incenerì.
  Di voi, nel seno, io pur non meno
  Oggi serbo il desir che m’infiammò,
  E tutto ardente, eternamente,
  24Reina del mio cor v’inchinerò.


224 iii

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C
ORTE, senti il nocchiero

Che a far cammin n’appella?
  3Mira la navicella,
  Che par chieda sentiero:
  Un aleggiar leggiero
  6Di remi, in mare usati
  A far spume d’argento,
  N’adduce in un momento
  9A’ porti desïati.
  E se ’l mar non tien fede,
  Ma subito s’adira,
  12Ed io meco ho la lira
  Ch’Euterpe alma mi diede:
  Con essa mosse il piede
  15Sull’Acheronte oscuro,
  Già riverito, Orfeo;
  E per entro l’Egeo
  18Arïon fu sicuro.


283

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