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ALESSANDRO TASSONI

  5Parenti, chi vi crede sia frustato.
  Più presto i Turchi, più presto i marrani,
  Più presto i frati m’abbian nelle mani,
  Che fidarmi mai più di parentato.
  Vo’ ben che all’incontrarci per la via
  10Ci facciamo l’un l’altro di berretta,
  E ci diamo del Vostra Signoria.
  Ma dove l’interesse ci si metta,
  Ognun da sè, ognun per sè si stia.
  Parenti? In sulle forche, a dirla schietta.
  15Questa è la mia ricetta;
  E se alcun mi riprende in fra le genti,
  Si possa imparentar co’ miei parenti.


GIOVAMBATTISTA MARINO

228 La Vita
1569-†1625

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A
PRE l’uomo infelice, allor che nasce

In questa vita di miserie piena,
  Pria ch’al sol, gli occhi al pianto; e nato appena
  4Va prigionier fra le tenaci fasce.
  Fanciullo, poi che non più latte il pasce,
  Sotto rigida sferza i giorni mena;
  Indi in età più ferma e più serena
  8Tra fortuna ed amor muore e rinasce.
  Quante poscia sostien, tristo e mendico,
  Fatiche e morti, infin che curvo e lasso
  11Appoggia a debil legno il fianco antico!
  Chiude alfin le sue spoglie angusto sasso,
  Ratto così, che sospirando io dico:
  14‘ Dalla cuna alla tomba è un breve passo.’


T   2 291

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