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EUSTACHIO MANFREDI
75Ben voi stesse il sapete,
Luci beate e liete,
Ch’io vidi or sovra me volgendo altere
Guardar vostro potere,
Or di pietate in dolce atto far mostra,
80Senza discender dalla gloria vostra.
O lenta, e male avvezza
In alto a spiegar l’ale,
Umana vista! o sensi infermi e tardi!
Quanto sopra del vostro esser mortale
85Alzar poteavi ben inteso un solo
Di que’ soavi innamorati sguardi!
Ma il gran piacer codardi
Vi fece al nobil volo,
Che avvicinar poteavi a tanta altezza;
90Chè nè altrove bellezza
Maggior sperar poteste,
Folli, e tra voi diceste,
Quella mirando allor presente e nova:
‘ Qui di posar ne giova,
95Senza seguir la scorta del bel raggio ’:
Qual chi per buon soggiorno oblia il viaggio.
Vedete or come accesa
D’alme faville e nove
Costei corre a compir l’alto disegno!
100Vedi, Amor, quanta in lei dolcezza piove,
Qual si fa il Paradiso, e qual ne resta
II basso mondo, che di lei fu indegno!
Vedi il beato regno
Qual luogo alto le appresta,
105E in lei dal cielo ogni pupilla intesa
Confortarla all’impresa;
Odi gli spirti casti
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