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CARLO INNOCENZO FRUGONI

249 Amore mendicante
1692-†1768

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A
MOR mutò mestiero;

Non è più, qual si crede,
  Quel faretrato arciero,
  4Che saettando va.
  Sotto mentito aspetto
  Fa da mendico in terra,
  E chiede il poveretto
  8Per via la carità.
  Io l’ho testè trovato;
  E il furfantel ridea,
  Chè così trasformato
  12Credea celarsi a me.
  L’ali deposte aveva,
  E senza strali ed arco
  Famelico moveva
  16II vagabondo piè.
  Lasciava errare incolto
  L’oro dei biondi crini
  E mal in cenci avvolto
  20II fianco trasparir.
  Non volli per Amore
  Io ravvisarlo, e il volli,
  Accorto osservatore
  24E tacito, seguir.
  La dea de la foresta
  Dovean quel dì nel tempio


329

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