Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|The Oxford book of Italian verse.djvu{{padleft:329|3|0]]
CARLO INNOCENZO FRUGONI
249 | Amore mendicante | 1692-†1768 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|The Oxford book of Italian verse.djvu{{padleft:329|3|0]]
Non è più, qual si crede,
Quel faretrato arciero,
4Che saettando va.
Sotto mentito aspetto
Fa da mendico in terra,
E chiede il poveretto
8Per via la carità.
Io l’ho testè trovato;
E il furfantel ridea,
Chè così trasformato
12Credea celarsi a me.
L’ali deposte aveva,
E senza strali ed arco
Famelico moveva
16II vagabondo piè.
Lasciava errare incolto
L’oro dei biondi crini
E mal in cenci avvolto
20II fianco trasparir.
Non volli per Amore
Io ravvisarlo, e il volli,
Accorto osservatore
24E tacito, seguir.
La dea de la foresta
Dovean quel dì nel tempio
329 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|The Oxford book of Italian verse.djvu{{padleft:329|3|0]]