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CARLO INNOCENZO FRUGONI

  Ninfe e pastori in festa
  28Raccôrsi a celebrar.
  Del tempio in su le soglie
  Si pose Amor da tutte
  Sotto le nuove spoglie
  32Conforto ad implorar.
  Pregò la bianca Fille;
  Che altrove superbetta
  Le lucide pupille
  36Rivolse e non l’udì.
  Pregò la bionda Nice,
  Che ai prieghi non si mosse;
  Ma pur de l’infelice
  40Qualche pietà sentì.
  A la sdegnosa Irene
  Tirò l’azzurra gonna:
  Fermolla, e le sue pene
  44Non le volea tacer.
  Ma fu, qual importuno,
  Ripreso e risospinto,
  Senza soccorso alcuno
  48Da la scortese aver.
  Tese la mano bella
  A la vezzosa Aurisbe,
  Che al viso a la favella
  52Sospesa si fermò.
  A consolarlo forse
  Pendea col cor pietoso:
  Pria sola esser s’accorse,
  56Nè sola farlo osò.
  Piangea sì derelitto
  Lo sventurato dio,
  Dicendo: ‘ E qual delitto

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