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PIETRO METASTASIO

255 Canzonetta

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G
IA riede Primavera

Col suo fiorito aspetto:
  Già il grato zeffiretto
  4Scherza fra l’erbe e i fior.
  Tornan le frondi agli alberi,
  L’erbette al prato tornano;
  Sol non ritorna a me
  8La pace del mio cor.
  Febo col puro raggio
  Sui monti il gel discioglie,
  E quel le verdi spoglie
  12Veggonsi rivestir.
  E il fiumicel, che placido
  Fra le sue sponde mormora,
  Fa col disciolto umor
  16II margine fiorir.
  L’orride querce annose
  Sulle pendici alpine
  Già dal ramoso crine
  20Scuotono il tardo gel.
  A gara i campi adornano
  Mille fioretti tremuli,
  Non vïolati ancor
  24Da vomere crudel.
  Al caro antico nido
  Fin dall’egizie arene
  La rondinella viene,
  28Che ha valicato il mar:
  Che mentre il volo accelera,
  Non vede il laccio pendere,
  E va del cacciator


Y   2 339

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