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UGO FOSCOLO

  E interrogarle. Gemeranno gli antri
  Secreti, e tutta narrerà la tomba
  285Ilio raso due volte e due risorto
  Splendidamente sulle mute vie
  Per far più bello l’ultimo trofeo
  Ai fatali Pelidi. II sacro Vate,
  Placando quelle afflitte alme col canto,
  290I prenci Argivi eternerà per quante
  Abbraccia terre il gran padre Oceano.
  E tu onore di pianti, Ettore, avrai
  Ove fia santo e lagrimato il sangue
  Per la patria versato, e finchè il sole
  295Risplenderà sulle sciagure umane.’


297 (A Firenze)

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E
TU ne’ carmi avrai perenne vita,

Sponda che Arno saluta in suo cammino,
  Partendo la città che del latino
  4Nome accogliea finor l’ombra fuggita,
  Già dal tuo ponte all’onda impaurita
  Il papale furore e il ghibellino
  Mescean gran sangue, ove oggi al pellegrino
  8Del fero Vate la magion s’addita.
  Per me cara, felice, inclita riva,
  Ove sovente i piè leggiadri mosse
  11Colei che, vera al portamento Diva,
  In me volgeva sue luci beate,
  Mentr’io sentia del crin d’oro commosse
  14Spirar ambrosia l’aure innamorate.


407

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