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ALESSANDRO MANZONI
Dell’erba inaridita,
63Fresca negli arsi calami
Fa rifluir la vita,
Che verdi ancor risorgono
66Nel temperato albor:
Tale al pensier, cui l’empia
Virtù d’amor fatica,
69Discende il refrigerio
D’una parola amica,
E il cor diverte ai placidi
72Gaudi d’un altro amor.
Ma come il sol che reduce
L’erta infocata ascende,
75E con la vampa assidua
L’immobil aura incende,
Risorti appena i gracili
78Steli rïarde al suol:
Ratto così dal tenue
Obblìo torna immortale
81L’amor sopito, e l’anima
Impaurita assale,
E le svïate immagini
84Richiama al noto duol.
Sgombra, o gentil, dall’ansia
Mente i terrestri ardori;
87Leva all’Eterno un candido
Pensier d’offerta, e muori:
Nel suol che dee la tenera
90Tua spoglia ricoprir,
Altre infelici dormono,
Che il duol consunse: orbate
93Spose dal brando, e vergini
Indarno fidanzate;
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