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GIUSEPPE GIUSTI

329 L’Incoronazione

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A
L Re dei Re che schiavi ci conserva

Mantenga Dio lo stomaco e gli artigli:
  Di coronate volpi e di conigli
  4Minor caterva
  Intorno a lui s’agglomera; e le chiome
  Porgendo, grida al tosator sovrano:
  ‘ Noi toseremo di seconda mano.
  8Babbo, in tuo nome.’
  Vedi i ginocchi insudiciar primiero
  Il Savoiardo di rimorsi giallo,
  Quei che purgò di gloria un breve fallo
  12Al Trocadero.
  O Carbonari, è il Duca vostro, è desso
  Che al palco e al duro carcere v’ha tratti;
  Ei regalmente del ventuno i patti
  16Mantiene adesso.
  Colla clamide il suol dietro gli spazza
  Il Lazzarone, paladino infermo:
  Non volge l’anno, in lui sentì Palermo
  20La vecchia razza.
  Di tant’armi che fai, re Sacripante?
  Sfondar ti pensi il Cielo con un pugno?
  Smetti, scimmia d’eroi, t’accusa il grugno
  24Di Zoccolante.
  Il Toscano Morfeo vien lemme lemme
  Di papaveri cinto e di lattuga,
  Che per la smania d’eternarsi asciuga
  28Tasche e maremme.

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