< Pagina:The Oxford book of Italian verse.djvu
Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta.

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|The Oxford book of Italian verse.djvu{{padleft:505|3|0]]

ALEARDO ALEARDI

  Oh Meloria! Meloria! — Allor che in prima
  Quel tuo passando vidi
  Cimitero d’Atridi,
  35Sopra il navil che mi träeva, io piansi
  Una lagrima amara. Era di notte:
  Un vel copría di languide tenèbre
  L’isolotto funèbre:
  Quando m’apparve sovra il bruno mare
  40Un galleggiar di bare;
  E quinci un uscir d’ombre
  A pugnare implacabili, e le spiaggie
  Di cadaveri ingombre,
  E il flutto che frangevasi alle arene
  45Mandava un suono come di catene . . .
  Ma venner, Pisa, i giorni
  D’espïazione; ed or le capre l’erba
  Brucano nella tua piazza superba;
  E fin quando t’adorni
  50Tutta di lumi in festa genïale,
  Rassomigli a una pompa funerale.


vi

  Mentre nell’ombra l’ispide contrade
  Del fëudal straniero
  Giaceano avvolte, e pochi vïolenti
  Spartiansi i campi d’un immenso e scarno
  5Vulgo con la ragion del masnadiero,
  Col dritto delle spade,
  Col terror dei patiboli, fiorenti
  Erano di famose arti le folte
  Città repubblicane,
  10Come sciame d’industri api negli orti


505

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|The Oxford book of Italian verse.djvu{{padleft:505|3|0]]

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.