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ALEARDO ALEARDI

  Dell’Ausonia raccolte.
  Ivano ai giuochi delle gaie corti
  O ai festivi tornei le castellane,
  Cinte di trina veneta le spalle
  15Eburnee: ivano ai balli,
  E rifulgean dello stranier le sale
  Di veneti cristalli.
  E felice il guerrier, quando mortale
  Più la mischia ruggía, se di gagliarda
  20Corazza proteggea gli omeri e il petto
  Temprata sulla incudine lombarda;
  Chè lui serbava della sposa al caro
  Bacio e al materno tetto
  La fedele virtù di quell’acciaro.
  25Patrizie sete e prezïosi panni,
  Tinti ne’ rai dell’iride, tesori
  Fruttâro e glorïosi ozi ed orgoglio
  Alla città del Fiore;
  Che vide un re degli ultimi Britanni
  30Oro chiedendo al Tosco mercatore
  Tender la man dal soglio.
  E uno strepito lieto, un lieto fumo
  Di fervide fucine.
  Da valli e da colline
  35Salíano al cielo liberale: e parve
  Fin ne’ placidi chiostri accompagnata
  Da l’uniforme suon della gualchiera
  Più santa la preghiera;
  E se invitava a tessere la lana
  40Più santa la campana. —
  Ma facil di codardi
  Propositi alimento è l’opulenza,
  Cui più di molli bardi

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