< Pagina:Tommaso Moro.djvu
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
ATTO PRIMO. | 3 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Tommaso Moro.djvu{{padleft:13|3|0]];ANNA:
Come?
- ALFREDO
Deh! cauta sii. Provvedi onde aborrito
Non venga il nome tuo per le soverchie
Stragi che il re commette, e che dal volgo
Apposte sono a’ tuoi consigli.
- ANNA
Il Cielo
Sa che di stragi non son vaga.
- ALFREDO
E pure
Non t’adopri a scemarle.
- ANNA
Inevitata
Di fanatici molti era la morte,
Che al romano pontefice devoti,
Al divorzio del re maledicendo
E dell’anglica Chiesa alla riforma,
Volean ripor la mia rival sul trono.
- ALFREDO
Per sempre allontanata è Caterina;
Paventar non la dèi. Bensì paventa
Il biasmo universal. Paventa il core
Mutevol del tuo sposo. Ei del versato
Sangue potrebbe inorridir: potrebbe
Teco sdegnarsi, degli eccidii causa....
- ANNA
Quale ardito linguaggio!
Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.