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4 TOMMASO MORO.

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ALFREDO.

Anna....

ANNA.

Prosegui

Prosegui, sì, ten prego. Il sento anch’io:
Fidi consigli occorronmi. Fra feste
E plausi vivo, e nondimeno io spesso
Dell’abbagliante mia sorte diffido,
E felice non son.

ALFREDO.

Farti felice

Potresti, il re volgendo a più clemenza,
Dritti acquistando in cor d’ogni Britanno
A stima e gratitudine.

ANNA.

Ah! maggiore

Ch’ella non è, ti par la mia possanza
Sovra l’alma d’Arrigo. Oh, che non dissi
Per liberar dal rogo o dalla scure
Or questo or quel?

ALFREDO.

Creder tel vo; ma il volgo

Ahimè, nol crede. Ei scellerata autrice
Di tai scempii ti noma. Ei raccapriccia
Che tu salvato in questi dì non abbia
Quella vergin di Kent che tanto avea
Di santità rinomo.

ANNA.

Elisabetta!

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