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Cure di Stato non s’aspettan.
- ANNA
- Sempre
- Mi s’aspettan del mio sposo le cure.
- ARRIGO
- In tempi io regno di tumulti e sangue;
- In tempi in cui richiesto è dallo scettro
- Formidabil vigor.
- ANNA
- Vigor che tutti
- D’Europa i regi e i popoli stupìa
- Mostrasti, allor che anàtemi affrontavi
- E tradimenti e guerre, e me a regina
- Di cesarei natali anteponevi.
- Di tuo spirto il vigor not’è abbastanza,
- Or tu palesa, ch’ogni dì adoprarlo
- Per terror delle turbe non t’è d’uopo.
- Rimanga a tua diletta Anna la gloria
- D’ottener qualche volta a rei clemenza.
- Io fui da’ miei nemici empia chiamata,
- Perchè m’amasti ed io t’amai. Smentita
- Deh sia l’accusa. Il mondo sappia, ch’io
- Covar non so durebol ira; ch’io
- Nei primi impeti miei se talor chiesto
- Ho da te sangue, pochi istanti appresso
- Raccapricciai di mia ferocia; e pianto
- Versai sugli infelici offensor miei,
- E salvarli agognai.
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