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ATTO SECONDO.
PRIGIONE.
SCENA PRIMA.
- MORO
- Molto amavami il re; ch’egli m’aborra
- Creder non posso. Oh giungess’io, col forte
- Oppormi a sue ingiustizie, a far profonda
- Sovra il suo core impronta di vergogna
- E di spavento! Oh me felice s’egli,
- Da cotanti applaudito ed ingannato,
- In me, ch’oso biasimarlo, il vero amico
- Riconoscesse! Non dispero. - E s’anco
- I bugiardi plaudenti avesser palma,
- E del troppo veridico..... obblïati
- Fosser tutti i servigi, ed obblïata
- La fama ch’ei (soverchia forse) gode?.....
- Se del troppo veridico la testa
- Devota in breve dall’ingrato Arrigo
- Al carnefice fosse?..... Allontaniamo
- Quest’orribil pensier! - No! in tal pensiero
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