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ATTO TERZO. 47

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arrigo.

La libertà che invochi era a mio danno,
A danno della patria astutamente
De bugiardi cattolici adoprata.

moro.

Adoprata da’ retti era a dar gloria
Alla patria ed al ver: io la riclamo
In nome d’ogni retto.

arrigo.

O Moro ceda,
E rïasceso a’ primi gradi il voglio
Della mia corte, o tremi. Il suo rifiuto
Di sancir mio divorzio e la riforma
A lui non sol morte sarà, ma a tutti
Suoi colpevoli amici.

moro.

Il so, dannato
Già di Rocester è il pastor! ripiene
Ahi d’innocenti vittime son tutte
Del regno le prigioni!..... Inorridisco,
Ma quei capi carissimi non posso
Dalla scure sottrarre, al patto infame
D’apostasia.

arrigo.

Morran!

moro.

Dio salveralli
Colà dove di forti odio non giunge.
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