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ALLA SIGNORA MARCHESA
GIULIETTA DI BAROLO
NATA COLBERT
Ella mi chiese un giorno, signora Marchesa, se io riputassi tragediabile la morte di Tommaso Moro. Non esitai a dire ch’io stimava di sì, stante l’eminente tirannia del re apostata e l’eminente rettitudine del fido Cattolico suo oppositore. Il conte Cesare Balbo nostro amico avea un’ottima biografia inglese di Tommaso Moro; la lessi, e non solo mi confermai nell’opinione, potersi indi cavare una tragedia, ma m’invogliai di tentarla. Me n’invogliai sì per la bellezza del soggetto, sì perchè parvermi felice augurio
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