< Pagina:Tommaso Moro.djvu
Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta. |
- CROMWELL
- Quai baldanzosi detti!
- ALFREDO
- Il suo linguaggio
- Nè mi rimove da’principii miei,
- Nè voi debbe irritar. Sincero ei parla.....
- CROMWELL
- Basta: con arti d’eloquenza il senno
- De’giudici svïar non è concesso.
- ALFREDO
- Deh!
- CROMWELL
- Basta: raccogliamci allo scrutinio.
- (Cromwell e gli altri giudici passano in altra
- Sala.)
MORO E L’USCIERE
- MORO
- (Tra se.) La sentenza di morte è indubitata:
- Aspettiamla con forza. -
- (All’Usciere.) Odi, ten prego.....
- Qui soli siamo..... È ver che il condannato
- Vescovo amico mio, vicino a morte,
- Siasi avvilito?.... Non temer: siam soli.
- USCIERE
- Signor..... Non mi tradite..... Il vostro amico
- Intrepido morì.
Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.