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MORO
Dio ti rimerti
Di questa nobil carità; più lieto
Trarrò alla tomba. - E tu, sublime spirto,
Che a me dal Ciel le care braccia stendi,
Perdona se un istante alla calunnia
Che ti colpìa credetti, e mi turbai.
- Qual voce! - A questa volta una infelice
Urlando corre.
VOCE DI MARGHERITA
Rivederlo io voglio!
Riveder voglio il genitore!


MARGHERITA, invano trattenuta da una Guardia,

E DETTI.


MORO
Oh figlia!
Al sen del padre suo la derelitta
Sia lasciata un momento.
MARGHERITA
Io m’inoltrai
Non veduta negli atrii, e per secreta
Scala salii. Felice me! Guidata
M’ha il Cielo in queste sale: io ti ritrovo.
MORO
Dove in mal punto, dove mai ti tragge
Il filïale amor? Questo funesto
Loco
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