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Odio su lei si scaglia universale,

Per iscusare il re. Causa innocente
De’delitti d’Arrigo è la infelice.
Chi dappresso la vede assevrar puote
Ch’ella molto con lagrime, ed invano,
A pro di Moro adoperossi.
SECONDO CITTADINO
Il Cielo
Deciderà dove maggior sia colpa.
Ma intanto Moro oggi perisce!
PRIMO CITTADINO
Il padre
Della patria! Colui che dopo i sommi
Di corte onori, a sua privata vita
Povero ritornò! Colui che l’oro
Altrui non guardò mai nè il nascimento,
Giustizia amministrando! Il sol che ardito
Parlasse il vero al popolo ed a’grandi!
SECONDO CITTADINO
Ah! la Inghilterra che una volta io vidi
Non è più questa! Non dirò d’Arrigo:
Egli è il nostro signor: dobbiam suoi falli
Con ossequio compiangere, e tacerci.
Ma quel che Parlamento anco si noma
Ch’altro è più in nostr’età, fuorchè vil gregge
D’esecutori d’ogni rio comando,
Cui se dicesse Arrigo: «Ita, l’incarco
«Io vi do di carnefice» la infame
Scure giocondi afferreriano tutti?
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