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Più lunghe cure! Alma non v’era la mondo
- Che il conoscesse siccom’io; che tanto
- Lo riverisse e amasse! Ed egli amava
- La maggior figlia sua, come colei
- Che più intendealo e più bisogno avea
- D’esser con lui!
- PRIMO CITTADINO
- Chi mai di filïale
- Amor con tanta tenerezza espresse
- I sacri sensi?
- MARGHERITA
- Ah! voi con me piangete,
- E inesorabilmente al padre mio
- Mi volete involar! Qui vo’fermarmi,
- Qui sulla via del suo fero suppolizio
- Il vo’aspettar! Vostra pietà è codardo
- Ufficio ch’io disprezzo e maledico.
- No! altrove più non mi trarrete. Io voglio
- Rivederlo, o morir!
- TERZO CITTADINO
- (Uno dei due che la sostengono.)
- Quando svenuta
- Un istante ti vide, a noi commise
- Il padre tuo di ricondurti al tetto
- Della misera madre.
- MARGHERITA
- Il duro cenno
- Di staccarmi da lui, no, non vi diede
- Il padre mio. Qual di sua figlia amata
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