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davanti al babbo? Se sapesse che male mi ha fatto!
— Lo so, risposi. Me ne sono accorto troppo tardi. È per questo che sono rimasto qui. Tremavo per lei.
Non rispose altro, e dopo un momento disse:
— Buona sera. E s'avviò per andarsene. Io sentivo il bisogno di consolarla.
— Senta, Mercede. Mi perdona? le gridai. Avevo parlato credendo di giovarle, per poter dire a suo padre che lei non voleva andare in convento.
— Le perdono; sono avvezza a perdonare ben altro; ma intanto ha fatto peggio.
Sentii che il pianto le strozzava le parole in gola.
— Perchè? le domandai con vivo interessamento. Che cosa è accaduto? Mi dica.
— È accaduto che ho dovuto promettere; ecco... Ho dovuto promettere d'andare in convento. Era tanto irritato che m'ha presa con violenza.
— E ci andrà davvero?- domandai atterrito da quella notizia.
— Per forza. Cosa posso fare? - Poi soggiunse con dolcezza: - Del resto non si affligga. Lei ha fatto sollecitare questa risoluzione, ma tanto, un giorno o l'altro dovevo prenderla. Non c'era altra via per me.
Voleva farsi forza, ma i singhiozzi le impedivano di parlare, l'agitavano tutta. Io pensavo che a conoscerla non era punto uggiosa come mi era sembrata prima, e che, forse, potrebbe avere un innamorato come qualunque altra ragazza. Era tanto giovane!
— Se potesse maritarsi invece... - le dissi.
— Mi ha domandata il medico - rispose. - Ma il babbo non vuol darmi dote.