< Pagina:Tragedie, inni sacri e odi.djvu
Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta.

il primo getto 329

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Tragedie, inni sacri e odi.djvu{{padleft:359|3|0]]

Te sanguinose invocano
  Consolator le sponde
  Che le vermiglie cingono
  E le pacific’onde;
  Te salvator l’armigero
  Coltivator d’Hajti,
  Fido agli eterni riti,
  Canta, disciolto il piè.

Vieni!, a te grida il Libano,
  Il Libano fedele,
  Ove crescean sì vividi
  I cedri ad Israele;
  Oggi il fedel che al Golgota
  La vuota tomba adora,
  Dove scendesti allora
  Prega che scenda ancor.

Oh scendi, altor di Vergini,
  Allevator [Suscitator] di prodi;
  Tu che spirar negli animi
  I santi pensier godi;
  Quei che formò, benefica
  Nutra la tua virtude:
  Siccome il sol che schiude
  Dal pigro germe il fior,

Che lento poi, sulle umili
  Erbe, morrà non colto,
  Nè sorgerà coi fulgidi
  Color del lembo sciolto,
  Se l’almo sol nol visita
  Nel mite aere sereno,
  Se non gli nutre in seno
  La vita che gli diè.

Scendi nel cor, cui l’arida
  Via dell’esiglio piace,
  Che già divora i gaudii


Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.