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98 | ester d'engaddi. |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Tragedie (Pellico).djvu{{padleft:103|3|0]]
Dalla stessa mia man, tu dolci frutti
Quindi alla genitrice apporterai.
Per or l’abbraccia; di me a lei tu parla.
Di me a lungo!
Eleazaro.Sì.... figlia... Oh dì felice!
SCENA III.
ESTER guardandogli dietro commossa.
Misero! A stento egli si regge! Oh come
Incanutì! Come in suo volto io scorsi
Le tracce del dolor! Pallido; emunto,
Pieno di cicatrici, eppur.... costante!
Qual misto è in me d’inesplicabil gioia,
E di desio di sciorre al pianto il freno!
Andiamo.— O tu che i genitor mi rendi,
Fa ch’io più non li perda, e l’amor mio
Lungamente i lor vecchi anni consoli!
SCENA IV.
Mentre ESTER si volta dalla rupe per tornare alla tenda s’imbatte in JEFTE.
Jefte.Ester! Tu, a si precoce ora, lontana
Dal padiglion!
Ester. Signor...
Jefte. Giocondo annunzio
Credea recarti: appien disfatta è l’oste:
Oggi torna Azaria.
Ester. Fia vero? Oh sposo!
Jcfte. Sincer giubilo è il tuo?
Ester. Che ardisci?
Jefte. Amante
Moglie, in sì mattutina ora, a segreti
Colloquii vien con uom che fugge?
Ester. E pensi?...