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atto secondo.—sc. v. | 111 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Tragedie (Pellico).djvu{{padleft:116|3|0]]
Azaria Turbato
Mi sembri.
Jefte Zelo d’amistà soverchio
Toglie talor, senza ragion, la pace.
AzariaChe dici?
Jefte Nulla. In altro tempo.... or troppo
Errar potrei. — Ma delle tue vittorie
Dimmi....
Azaria No, ti scongiuro: infra i miei servi
Scandal sariavi che del giusto il core
Affligga?
Jefte Si.
Azaria Ti spiega.
Jefte In altro tempo;
Tel dissi.
Azaria E a che?
Jefte Bollente alma sei troppo.
Vani sospetti miei potrian giudizio
Ispirarti non retto.... e prematuro.
AzariaJefte!
Jefte Sommesso parla....
Azaria Di che temi?
Ester là.
Jefte Taci.
Azaria I tuoi sospetti....
Jefte Io t’ebbi
Qual figlio sempre: or, se prudenza impongo,
E freddezza, e silenzio,... ubbidirai?
AzariaTel giuro.
Jefte Ascolta.— Un angiolo d’amore
Credo ella sia.... ver te.
Azaria Sì; ma tu....
Jefte Dubbio
Non n’ebbi mai. Pontefice ha severi
Dover: la vigilanza! e più se lunge
Dal padiglion domestico è il guerriero.
Io su questa colomba, insidïata
Forse, vegliar doveva.