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14 | francesca da rimini. |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Tragedie (Pellico).djvu{{padleft:19|3|0]]
Dinanzi a cui tutti del core i moti
Io non debba reprimere.... Nascosto
Non tengo il cor; facil s’allegra e piange;
E mostrar mai nè l’allegria nè il pianto
Lecito m’è. Tradirmi posso; guai,
Guai se con altri un detto mi sfuggisse!...
Tu.... più benigno guarderesti i mali
Della tua figlia.... E se in periglio fosse....
Ne la trarresti con benigna mano.
Guido. No, il cor nascosto tu non tieni.... I tuoi
Pensier segreti.... più non son segreti
Quando col tuo tenero padre stai.
Francesca.Tutto.... svelarti bramerei.... Che dico?
Ove mi celo? Oh terra, apriti, cela
La mia vergogna!
Guido. Parla. Il ciel t’ispira.
Abbi fiducia. Il fingere è supplizio
Per te....
Francesca. Dovere è il fingere; dovere
Il tacer; colpa il dimandar conforto;
Colpa il narrar sì reo delitto a un padre,
Che il miglior degli sposi alla sua figlia
Diede.... e felice non la fe’!
Guido. Me lasso !
Il carnefice tuo dunque son io?
Francesca.Oh buon padre! nol sei.... — Vacillar sento
La mia debol virtù. — Tremendo sforzo,
Ma necessario! Salvami, sostiemmi!
Lunga battaglia fin ad ora io vinsi;
Ma questi di mia vita ultimi giorni
Tremar mi fanno.... Aita, o padre, ond’io
Santamente li chiuda. — Ah, sì! Lanciotto
Ben sospettò, ma rea non son! fedele
Moglie a lui son, fedel moglie esser chieggo!... —
Padre..... sudar la tua fronte vegg’io....
Da me torci gli sguardi.... inorridisci....
Guido. Nulla, figlia... raccontami....
Francesca. Ti manca