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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Tragedie (Pellico).djvu{{padleft:445|3|0]]cercai nelle tenebre e nella luce; — voi che misurate la terra tutto intorno, e abitate nella più sottile essenza;— voi a cui le cime delle montagne inaccessibili danno ricovero, e a cui son famigliari le caverne della terra e dell’oceano, — io vi appello, per quello scritto incantesimo che mi dà potere sopra di voi.— Sorgete! apparite! (Una pausa.)

Non vengono ancora. — Or, per la voce di colui ch’è fra voi il primo — per questo sogno che vi fa tremare — per l’autorità di colui ch’è immortale, — sorgete! apparite! — Apparite! (Una pausa.)

S’egli è così, — Spiriti della terra e dell’aria, non mi schernirete così; per un potere maggiore di quel finora adoprato, per un irresistibile incanto che ha la sua origine in una stella dannata, reliquia ardente d’un demolito mondo, inferno errante nell’eterno spazio; per la forte maledizione ch’è sull’anima mia, quel pensiero che tutto mi penetra e mi circonda, vi costringerò al mio volere. — Apparite! (Una stella comparisce nel fondo più cupo della galleria; ella è fissa; e si ode una voce che canta.)

Primo Spirito. Mortale! Attratto io dal tuo comando, giù dalla mia magione, ch’è in quella nube che produce gli zefiri dell’aurora, e che indora il tramonto del sole estivo con quell’azzurro e quel vermiglio che sono misti per tingere il mio padiglione; sebbene la tua inchiesta possa essere illecita, ho cavalcato sopra un raggio di stella, attratto dal tuo scongiuro, o mortale. — Sia il tuo desiderio manifesto!

Voce del secondo Spirito. Il Montebianco è il monarca delle montagne: esse lo hanno incoronato da lungo tempo sopra un trono di rupi, in abito di nube con un diadema di neve. Intorno alla sua cintura stanno affibbiate le foreste, la valanga è nella sua mano; ma prima che cada, questo fulmineo globo deve fermarsi per mio comando. La fredda e irrequieta massa delle ghiacciaje s'innalza di giorno in giorno; ma io sono colui che le intima di passare o di fermarsi col suo ghiaccio. Io sono lo spirito del luogo, potrei piegar la montagna, farla tremare fino alla cavernosa sua base. — E da me che vuoi tu?

Voce del terzo Spirito. Nella cerulea profondità dell’ac-

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