< Pagina:Tragedie di Eschilo (Romagnoli) I.djvu
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta.
68 ESCHILO

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Tragedie di Eschilo (Romagnoli) I.djvu{{padleft:107|3|0]]

egizio
Fa’ cuor, vedrai ben presto molti principi,
d’Egitto figli: non ne avrai penuria!
coro
Antistrofe
Siamo perdute! O Sire, soffriam novelle offese!
egizio
Via per le chiome dovrò trarvi, sembrami,
ché non ben le parole avete intese!
Mentre gli Egiziani trascinano le fanciulle reluttanti e gementi, a capo di una schiera di guerrieri argivi, giunge
pelasgo
Ehi tu, che fai? Per qual disegno questa
di Pelasgi contrada ardisci offendere?
Credi esser giunto a una città di femmine?
Troppo tu osi contro Ellèni, o barbaro!
Grande è il tuo fallo, e niun senno dimostri!
egizio
Quale atto mio contro giustizia errò?
pelasgo
Primo, conscio non sei, che sei straniero.

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.