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I PERSIANI 129

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  e settimo Artaferne. Io poi, la sorte
  a cui miravo ottenni, e molte gesta
  compiei con grandi schiere. Oh! ma non mai
  in tal rovina la città disfeci.
  Ma Serse, il figlio mio giovane, pensa
  giovanilmente, ed i consigli miei
  non ricorda. Poiché voi ben sapete,
  vecchi compagni miei: di quanti avemmo
  questo regio poter, nessuno reo
  potrà sembrare mai di simil danno!
corifeo
Dario, a qual fine il tuo discorso volgi?
Come potrà, dopo tante sciagure,
esser felice il popolo dei Persi?
dario
Piú non movendo ad oste contro l’Ellade,
fosse pure piú fitto il nostro esercito:
la terra stessa al fianco lor combatte.
corifeo
Come l’intendi? In che modo combatte?
dario
I temerarî con la fame stermina.

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