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266 ESCHILO

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La tua magnificenza
piangon quanti han dimora ai lidi d’Espero,
e il prisco onor di te, di tua semenza.
E quante il sacro suolo
abitano de l’Asia umane genti,
delle torture tue senton, Promèteo,
pietà, dei tuoi lamenti.

Strofe II
E della terra Colchide
le abitatrici vergini
non mai sazie di guerra4;
e d’intorno al Meòtide
stagno le turbe scitiche,
ai confin’ della terra;

Antistrofe II
e il prode fior d’Arabia,
la cui città sul Caucaso
surge, su vette estreme5,
formidoloso esercito,
che, recinto da cuspidi
di lance aguzze, freme.

Strofe III
Un altro Nume solo
stretto ne l’adamante
d’obbrobrïosi vincoli
pria d’ora io vidi: Atlante

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