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234 | ESCHILO |
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ATENA
Far non può il giuro che trionfi il falso.
CORIFEA
Chiedi le prove, e tu la lite giudica.
ATENA
Dunque il giudizio rimettete a me.
CORIFEA
Come no? Ti prestiamo l’onor debito.
ATENA
E tu, che cosa opporre, ospite, puoi?
Di’ la tua patria, la progenie tua
e le vicende, e dalle accuse scólpati,
se fede hai pur nella giustizia, e siedi
perciò, come Issïon11, supplice sacro
vicino all’ara e al simulacro mio.
Rispondi a tutto, e fa ch’io chiaro intenda.
ORESTE
O diva Atèna, prima io dall’estreme
parole tue, vo’ tôrre un gran sospetto.
Non giunsi qui contaminato. All’idolo
tuo non m’assisi con le mani impure.
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