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IONE 153

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Ehi, eh!
Che uccello è mai questo che approssima?
Vuoi forse sottessi i fastigi
dei muri, adunar pel tuo nido
festuche? La corda sonora
dell’arco t’allontanerà.
Vuoi dunque obbedire? Ritràggiti,
d’Alfèo presso i gorghi nidifica,
tra i boschi e le valli dell’Istmo,
ché i templi di Febo e le statue
non soffrano danno.
Ritegno ho d’uccidervi,
ché voi le parole dei Numi
annunciate ai mortali; ma quello
che compiere io debbo,
compirò: son di Febo ministro,
né mai cesserò dal servire
chi me sostentò.

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