< Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) I.djvu
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta.

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Tragedie di Euripide (Romagnoli) I.djvu{{padleft:269|3|0]]

Entra in scena Creusa, sorreggendo il vecchio pedagogo, tardo e quasi cieco.

creusa

Il passo affretta, o precettore antico
di mio padre Erettèo, mentre era vivo,
verso il tempio del Dio, sí che tu possa
meco allegrarti, se l’obliquo Iddio
responso die’ sopra il desio di pargoli.
Partecipare la fortuna è dolce
coi propri amici; e se, deh, non avvenga,
càpiti un male, dolce è pur nel viso
d’un uom che ci ama volgere lo sguardo.
Ed io te, come tu mio padre un tempo,
sebben regina, come un padre venero.

pedagogo

Degni dei degni avoli tuoi, regina,
serbi i costumi; ed agli antichi tuoi
progenitori, che dal suolo nacquero,
tu non fai torto. Affretta il passo, affretta,
al santuario, e guida me: ché ripido

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.