< Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) II.djvu
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta.
162 EURIPIDE

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Tragedie di Euripide (Romagnoli) II.djvu{{padleft:165|3|0]]


primo corifeo

Strofe
Però ne la sede ferace
di greggi, vicino a le belle
Bebíadi fluenti, dimora,
e il ciel dei Molossi14, gli segna il confine,
nei piani ove a notte i corsieri riposan del sole,
e stende l’imperio su Egóna marina,
e sovra l’inospite spiaggia del Pelio.

secondo corifeo

Antistrofe
Ed ora, dischiusa la casa.
con occhio di lagrime, l’ospite
accoglie, piangendo la sposa
or ora defunta. Ché i nobili cuori
trattiene pudore. E s’accoglie fior d’ogni saggezza
nei buoni. Fiducia nel cuore mi siede
che prosperi eventi succedano al sire.

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.