< Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) II.djvu
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta.
222 EURIPIDE

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Tragedie di Euripide (Romagnoli) II.djvu{{padleft:225|3|0]]

non a progenie d’uomini;
e di stelle lo scudo ha scintillante.

pedagogo

Vedi quei che il Dircèo flutto attraversa?

antigone

È l’armatura sua ben diversa!
Chi è costui?

pedagogo

                        Tidèo, figlio d’Enèo.
L’Etolo Marte nel suo seno alberga.

antigone

È colui dunque che la sorella
della consorte4
di Poliníce sposava, o vecchio?
Come variopinto e semibarbaro
dell’armi ha l’apparecchio!

pedagogo

Portan lo scudo tutti quanti gli Etoli,
e son di lancie vibratori egregi.

antigone

Ma tu, come sai tutto cosí bene?

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.