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MEDEA 27

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Ahi, ahi, nella morte disciogliermi
potessi, lasciare
la vita odïosa!

coro

Strofe
O Giove, o Terra, o Luce, udiste i gemiti
che intona questa misera?
Qual brama hai tu dell’ultimo
sonno? A che affretti il termine di morte?
Il voto, oh! non esprimerne.
Se vago il tuo consorte
è di novello talamo,
non esser tu soverchiamente acerba.
Non ti strugger, non sia troppo il rammarico
per lui: ché Giove a te vendetta serba.

medea

O tu, Giove santissimo, o Tèmide
veneranda, le mie sofferenze
vedete, da poi che lo sposo
maledetto, con gran giuramenti
a me strinsi! Deh, possa io vederlo
con la sposa, con tutta la casa
stritolato! Ché primi d’obbrobrio
mi copersero. O padre, o città
donde mossi raminga, poi ch’ebbi
turpemente trafitto il germano5!

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