< Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) III.djvu
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corifea
Ahimè, sciagura! Tradita tu sei!
Che mai dir ti posso?
Tu sei perduta, svelato è l’arcano.
fedra
Ahimè, ahimè!
corifea
Dagli amici tradita!
fedra
Disse il mio male, e mi perdei: benevola
fu nella cura sua, ma poco onesta.
corifea
Ed or, che potrai fare, in tal distretta?
fedra
Nulla io so, tranne un punto: a me morire
quanto prima conviene: ai mali ch’ora
soffro, la medicina unica è questa.
Fedra si gitta sul lettuccio, e rimane celata agli occhi di Ippolito, che esce quasi súbito, seguíto dalla nutrice, che tenta invano di calmarlo.
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