< Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) III.djvu
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coro
Strofe I

Sempre il pensiero dei Numi, qualora lo spirito m’occupa,
lungi ne tiene l’ambascia.
Ma questa speranza, nell’anima
chiusa, dilegua, se miro la sorte e gli eventi degli uomini,
ch’or da un lato, or dall’altro si volgono,
perché con errore molteplice
tramutan lor vita gli effímeri.

Strofe II
Deh, quello che invoco, volessero i Numi concedermi:
viver con sorte prospera,
con cuor non turbato dall’ansia!
Fama vorrei né troppo superba, né troppo spregevole;
ma, costumi adottando, che facili
si adattino ai giorni cangevoli,
felice vorrei sempre vivere.

Strofe II
Calmo non serbo il mio spirito dinanzi all’evento inatteso
quando l’astro piú fulgido io miro

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