< Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) VI.djvu
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coro
Strofe I
O tu, foggiato in Sídone,
agil remo fenicio, e tu, remeggio,
padre ai flutti che susciti, che il numero
segni alle danze che i delfini intrecciano,
quando, placate l'aure,
sta senza vento il pelago,
e Galatèa, la glauca
figlia del Ponto, ai nauti
dice: «Le vele aprite, abbandonatele
alle brezze del pelago,
ed i remi d’abete
stringete in pugno, e alle ospitali spiaggie
dove la reggia levasi di Pèrseo
Elena conducete».
Antistrofe I
Del fiume presso i vortici,
o di Pàllade, certo, innanzi al tempio,
trovar potrai le vergini Leucíppidi,7
se lungo tempo tu sarai partecipe
delle danze e le ferie
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