Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
164 | SOFOCLE | 789-807 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Tragedie di Sofocle (Romagnoli) I.djvu{{padleft:191|3|0]]
filottete
L’orrore
non t’induca a tradirmi. Il morbo, lungi
790m’era da lungo tempo: s’annoiò
forse d’andar vagando.
neottolemo
Ahi, ahi, te misero!
Guai d’ogni specie te misero mostrano.
Vuoi che ti curi? Vuoi che ti sostenga?
filottete
795No; questo no; ma pigliami quest’arco,
come chiedevi or ora, e, sinché cessi
il travaglio del mal ch’ora m’affligge,
custodiscilo, guardalo: ché sonno
me, quando il morbo m’abbandona, coglie;
800né modo v’è che prima cessi; e in pace
convien lasciarmi, ch’io riposi. E intanto,
se giungon quelli8, per gli Dei, ti prego,
né di buon grado, né a mal grado, né
per qualche inganno, non lasciarlo ad essi,
805ché insiem te tu non perda, e me tuo supplice.
neottolemo
Vigil sarò, fa’ cuor: me tranne, e te,
niuno lo avrà: col buon auspicio dammelo.