< Pagina:Tragedie di Sofocle (Romagnoli) II.djvu
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta.
443-451 EDIPO A COLONO 149

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Tragedie di Sofocle (Romagnoli) II.djvu{{padleft:152|3|0]]

edipo
Per poi coprirmi di tebana polvere?
ismene
Lo vieta, o padre, il parricida scempio.
edipo
445E dunque, in lor balia mai non m’avranno.
ismene
Dunque, ai Cadmèi lutto si appresta, quando...
edipo
All’apparir di quale evento, o figlia?
ismene
Verranno, in ira a te, presso il tuo tumulo.
edipo
Da chi l’udisti, ciò che dici, o figlia?
ismene
450Da genti che venian da l’ara delfica.
edipo
Ed anche ciò di me predetto ha Febo?

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.