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150 SOFOCLE 452-468

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ismene
Lo dicon quei che al pian di Tebe giunsero.
edipo
E lo riseppe alcun dei figli miei?
ismene
Del pari entrambi: assai bene lo sanno.
edipo
455Lo sanno, infami! E tuttavia la brama
piú del potere che del padre, valse!
ismene
M’è cruccio udirti; eppur, son tali i fatti.
edipo
Deh, la gara fatal mai non ispengano
fra loro25 i Numi! In me, deh!, fosse il termine
460della guerra che adesso arde fra loro,
onde le lance lor cozzano. Allora,
né quei che trono adesso occupa e scettro,
piú rimarrebbe, né colui che uscí
piú tornerebbe: ché quando io lor padre
465fui dalla patria senza onor via spinto,
non mi tennero, no, non mi difesero;
ma, per quanto era in lor, via fui scacciato,
esule fui bandito. O dir vorrai

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