< Pagina:Tragedie di Sofocle (Romagnoli) II.djvu
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta.
284 SOFOCLE 634-643

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Tragedie di Sofocle (Romagnoli) II.djvu{{padleft:287|3|0]]

ismene
Il senno, o re, neppur dov’esso germina
635resta nelle sciagure, anzi via fugge.
creonte
Certo, fuggí da te, quando eleggesti
opere tristi insiem coi tristi compiere.
ismene
Come viver potrò senza costei?
creonte
Non dir costei: ché in vita non è piú.
ismene
640La sposa di tuo figlio50 ucciderai?
creonte
Altri solchi ci sono, e arar si possono.
ismene
Ma non com’era questa a quello adatta!
creonte
Pei figli miei detesto tristi femmine!

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.