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NOTE | 335 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Tragedie di Sofocle (Romagnoli) II.djvu{{padleft:338|3|0]]
Pag. 171, v. 756. - Giove Morio era Giove, protettore dell’ulivo.
Pag. 184, v. 927. - Queste Dive, cioè le Eumenidi.
Pag. 184, v. 928. - L’occhio debole aggiunto agli occhi d'un tempo di Edipo, è Antigone, fatta strappare da Creonte dai fianchi del vecchio cieco.
Pag. 192, v. 1085. - Queste Dee, cioè le Eumenidi.
Pag. 194, v. 1129. - Gli Eumolpidi erano una delle due antiche famiglie sacerdotali di Atene e presiedevano al culto dei misteri Eleusini.
Pag. 195, v. 1139. - Eea, borgo di Egina
Pag. 200, v. 1236. - Un uomo ecc.: è Polinice che, bandito di Tebe, era riparato in Argo; cfr. p. 146, v. 414 e p. 201, v. 1248.
Pag. 205, v. 1328. - Dai Rifei vertici: i monti Rifei sorgevano all’estremità settentrionale della Scizia; qui sono ricordati per designare semplicemente il settentrione.
Pag. 208, v. 1388. - L’apio suol è il Peloponneso.
Pag. 211, v. 1467. - Le Imprecazioni o Arai sono spesso identificate con le Erinni.
Pag. 211, v. 1485. - Queste Demonie sono le Eumenidi.
Pag. 222, v. 1648. - Edoneo, Plutone.
Pag. 222, v. 1656. - Le sotterranee Dive sono le Eumenidi.
Pag. 222, v. 1657. - Il cane è Cerbero.
Pag. 223, vv. 1662-63. - La figlia della Terra e del Tartaro è la Morte.
Pag. 225, v. 1679. - Coi gradini di bronzo; cfr. la bronzea Soglia della Terra a p. 123, v. 63.
Pag. 225, v. 1681 sg. - Ove di Teseo ecc.; allude alla discesa agli Ìnferi di Teseo e Piritoo, principe dei Lapiti, per rapirvi la moglie di Hades.
ANTIGONE
Pag. 258, v. 115. - Dirce era una fonte che scorreva ad Occidente di Tebe, cosí chiamata dal nome della moglie del re Lico, la quale aveva in essa trovata la morte.
Pag. 258, v. 118. - Il duce dei candidi scudi è Adrasto, re d’Argo.