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Hanno pertanto bisogno di molta giustizia, e di molta temperanza gli uomini che sono in buona fortuna, e che si godono questo modo, come sono quegli (se alcuni se ne ritrova) secondo che li poeti affermano, nell’isole fortunate; che tali han gran bisogno di filosofia, di temperanza e di giustizia, quanto maggiore abbondanza egli hanno di simili beni, e vivono più oziosamente degli altri. È manifesta la cagione adunche, perchè la città che ha ad essere virtuosa, e felice, abbia bisogno di simili virtù; perchè egli è, cioè, cosa brutta a non potere usare i beni, che uno ha, anzi apparire generoso solamente quando tu sei nei negozî, e nei tempi di guerra, e vile in quei della pace e dello ozio. Però non sta bene d’esercitare la virtù nel modo della republica spartana. Imperocchè li cittadini di quella non sono differenti dagli altri per questo, cioè, perchè e’ non stimino gli altri per beni grandissimi le medesime cose, che stimano eglino, ma perchè egli stimano tai beni esser conseguiti più da loro per una certa virtù. Ma egli è manifesto pei detti miei, che quei beni sono più eccellenti, e la fruizione d’essi, che quegli della loro virtù, e che quegli della loro virtù sono per cagione di quegli.

Ma considerisi ormai qualmente, e che per mezzo ciò conseguire si possa. Innanzi ho io diviso, che di tre cose s’ha di bisogno, cioè di natura, di costume e di ragione. E quanto alla parte della natura, cioè qualmente gli uomini per lei debbino essere disposti, ho io detto innanzi. Restaci ora a considerare se gli uomini si debbono instruire

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